Le prime documentazioni catastali risalirebbero a circa 4100 anni fa, intorno al 2000 a.C., quando Shulgi, re di Ur, iniziò una vera e propria opera di “accatastamento” al fine di utilizzarla per il calcolo del versamento delle tasse del regno sumero.
Fù in epoca medievale che poi vennero introdotti i catasti comunali detti anche estimi, all’interno dei quali erano iscritti tutti i beni immobili e anche mobili di ogni cittadino. Con Napoleone il sistema, che fino ad allora era frammentato, si “struttura” ed uniforma ad un modello comune obbligatorio.
In Italia la storia del catasto ha inizio con gli arabi che introducono in Sicilia, intorno al X secolo, un sistema rudimentale di classificazione riportato su particolari registri, detti defetari, che i Normanni avrebbero sviluppato nel Catalogus Baronum (Catalogo dei Baroni), una lista di tutti i vassalli e dei relativi possedimenti.
Con l’unificazione del Regno d’Italia si arriva ad una grande rielaborazione dei catasti, poiché i sistemi in uso negli stati preunitari differivano fra loro per metodo ed evidenze: alcuni erano geometrici, altri descrittivi, qualcuno mancava di triangolazioni, di misurazioni, di scale e di diverse basi ed è per questo che nel 1864 venne promulgata la “legge sul conguaglio provvisorio”.
Nel 1886 fù emanata la legge 1º marzo 1886 n. 3682 sulla sperequazione fondiaria che ordinava l’istituzione di un catasto che doveva servire per l’applicazione delle imposte, con l’adozione del sistema di rappresentazione cartografica di Cassini e Soldner che tuttavia non riusci ad integrarsi con la gestione catastale di alcune zone del nord Italia dedite all’utilizzo del "catasto tavolare" che è tuttora in uso nelle province di Trieste, Trento, Bolzano e Belluno, ma a causa della mancata rispondenza dello stato di fatto a quello di diritto, che nella pratica comportava procedure di proporzioni gigantesche nella riesecuzione delle terminazioni e, prima ancora, nella rielaborazione dei punti fiduciali, comportò che il catasto resta ancora ad oggi non probatorio.
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